La mascherina chirurgica non aderisce ai contorni del viso ma impedisce la fuoriuscita da naso e bocca di secrezioni respiratorie, ha grande capacità filtrante verso l’esterno ma poca verso l’interno. Vi sono in commercio poi le mascherine FFP1-2-3 con un potere filtrante in funzione del numero che le rappresenta.

L’OMS fino a qualche mese fa non dava informazioni sull’uso delle mascherine, sostenendo che indossarla per più di venti minuti abbassava il livello di ossigenazione del sangue e talvolta era addirittura dannosa.

D’altra parte, abbiamo assistito a dei veri e propri valzer sui pareri anche discordanti delle mascherine da parte di medici virologi e medici specialisti.

Alcuni politici e personaggi dello spettacolo sicuramente in tono polemico o dissacratorio nei confronti dell’uso delle mascherine hanno dichiarato di avere utilizzato la stessa mascherina da mesi. Questo naturalmente non giova alla prevenzione, anche in questa ultima fase in cui si assiste ad un innalzamento della curva di contagi.

I giovani delle maggiori città italiane durante l’aperitivo serale vengono colti in pubblico in preoccupanti assembramenti e spesso dichiarano di non credere all’utilità delle mascherine come mezzo che supporta la frenata dei contagi. Vivono obblighi e divieti con pesantezza e costrizione nel loro tempo libero.

Forse la non osservanza esorcizza una eventuale e reale preoccupazione: “come può accadere a me? Sicuramente c’è ma sono sicuro che non ne verrò contagiato”. Una speranza che dissimula anche una eventuale preoccupazione. E se lo avessi già preso? Sono un asintomatico di sicuro… Spesso sento dire.

Una cosa è certa. Per il completo bleu di mattina la mascherina bianca si abbina meglio.

Dialoghi Mediterranei, n. 45, settembre 2020